CISL FP Vicenza. Funzioni Centrali. La carenza di personale è insostenibile. Serve un piano assunzioni

Mercoledì 10 maggio, in piena sintonia d'intenti, FP CGIL, CISL FP e UIL PA, in conferenza stampa presso la sede CISL di Vicenza, hanno denunciato la situazione allarmante in cui versano i servizi periferici delle “funzioni centrali”, ovvero gli uffici provinciali che dipendono da enti nazionali e da ministeri. Presente per la CISL FP Vicenza Gian Paolo La Porta.

Con le altre organizzazioni sindacali confederali, la CISL FP Vicenza, ha già incontrato il Prefetto che ha mostrato una certa preoccupazione per l'attuale situazione nel territorio vicentino, visto che proprio in contra Gazzolle, sede prefettizia, su un organico previsto di 130 persone sono in servizio oggi solamente in 54.

Negli uffici dell’INPS vicentini, su 250 posti che dovrebbero rappresentare la dotazione organica,  in servizio restano sono 150 persone. Situazione grave, motivo per il quale sull'intero territorio del Veneto per l’INPS è in corso uno stato di agitazione.

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All’Agenzia delle Entrate nel 2018 lavoravano 360 persone e nel 2021 solo 315, praticamente la metà. In Motorizzazione civile da 60 dipendenti si è scesi a 29 in servizio; all’Ispettorato del lavoro su un organico di 87 persone ora vi lavorano solo in 32; all’Ufficio provinciale scolastico (ex provveditorato agli studi) il 20% del personale è dipendente del Ministero, per l’80% si tratta di personale distaccato dalle scuole.

Negli uffici della Questura gli impiegati sono scesi da 50 a 40 (sempre tra il 2018 e il 2021), ed in Archivio di Stato (sedi di Vicenza e Bassano) su un organico di 24 persone ora sono in servizio solamente in 9La conta della grave carenza pare inarrestabile e, giusto per far di calcolo, in Ragioneria Territoriale dello Stato (MEF) da 42 che erano, sono rimasti in servizio in 30.

Una situazione che la CISL FP definisce “oltre l’insostenibile”: il poco personale rimasto è oberato di lavoro e fatica nel rispettare le scadenze. Il servizio al cittadino ne risente ed agli inevitabili ritardi si registrano casi estremi in cui è addirittura sospeso.

"I concorsi", sottolinea Gian Paolo La Porta, "sono stati deludenti, per meglio dire un vero e proprio fiasco: purtroppo lo stipendio spesso non è in linea con il costo della vita, il CCNL è rimasto al palo per 10 anni senza essere rinnovato, e nelle zone periferiche come Vicenza, è difficile che si trasferiscano i vincitori che preferiscono lavorare in aree del Paese dove il costo della vita è minore"

A tutto ciò si aggiunge anche il blocco del turnover avvenuto negli scorsi decenni che ha provocato un innalzamento dell’età media dei dipendenti dello Stato. A causa del sotto organico l’efficienza di questi fondamentali servizi per il cittadino risulta oggi assai compromessa, con la conseguenza che l’immagine dagli uffici ne risente sempre di più.

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