CISL FP Vicenza. 30 ottobre sciopero Ispettorato Nazionale del Lavoro. La situazione. Le richieste


Il giorno 30 ottobre è stato proclamato unitariamente e per l'intera giornata lo sciopero del personale che opera all'Ispettorato Nazionale del Lavoro, il terzo in pochi mesi. A tale proposito le Organizzazioni Sindacali hanno trasmesso, tramite i Prefetti, al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Giorgia Meloni, una lettera per illustrare la situazione della vigilanza del lavoro in Italia, che proviamo a sintetizzare in questo post.

Nonostante siano trascorsi ormai alcuni anni dalla sua istituzione, continuano a permanere problemi di funzionamento che impediscono all’Ispettorato Nazionale del Lavoro di svolgere appieno la sua funzione istituzionale: la tutela di lavoratrici e lavoratori e la vigilanza sulle irregolarità nel mondo del lavoro.

Segnaliamo, in particolare che, nonostante l’avvio di un importante reclutamento di
personale, si registrano ancora centinaia di posti scoperti, in quanto l’INL si dimostra
ente meno appetibile e concorrenziale rispetto ad altri. Evidenziamo, a tale proposito, una sproporzione tra le competenze e le responsabilità richieste al personale e la retribuzione corrisposta.

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Non è più accettabile che le lavoratrici ed i lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del lavoro (INL) continuino a vivere nel paradosso di dover tutelare gli altri lavoratori, senza essere tutelati loro stessi.

CHIEDIAMO:

  • il riconoscimento degli arretrati della perequazione
  • l’aumento degli importi del FRD di Ente e del cd. Decreto Poletti
  • il riconoscimento di autonomia organizzativa e finanziaria dell’INL
  • la possibilità di utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni comminate in materia di salute e sicurezza in favore del personale
Da tempo chiediamo di trasformare l’INL in una vera Agenzia, dotata di piena autonomia, così da poter svolgere appieno i compiti cui è preposta e da riconoscerne il ruolo. Da tempo chiediamo che siano riconosciuti gli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, corrisposti ai dipendenti degli altri Enti del Comparto Funzioni Centrali. Tutto questo non avrebbe alcun aggravio per l’erario data la disponibilità dell’INL, manifestata anche dinanzi ai rappresentanti del Ministero, ad utilizzare i soldi del proprio bilancio a tale scopo, ma ad oggi non c’è ancora un emendamento in tal senso.

Chiediamo che una quota dei proventi delle sanzioni in materia di salute e sicurezza, ad oggi inutilizzabili da parte di INL, siano destinati, tramite apposito emendamento, al personale. Ciò anche al fine di evitare il dimezzamento della retribuzione accessoria che si verificherà già dal 2023 a seguito delle nuove assunzioni. Anche tale norma, non avrebbe alcun aggravio per l’erario, essendo già presenti nel bilancio dell’INL, ma paradossalmente inutilizzabili.

Chiediamo un aumento del salario accessorio, così che l’INL possa attrarre e trattenere le tante professionalità di cui necessita. Da tempo denunciamo che l’informatizzazione di questo Ente, nonostante i tanti soldi spesi, non è ancora effettiva e non ne garantisce il pieno efficientamento.

Crediamo sia questo il momento dei gesti concreti orientati a dare soluzione alle criticità ed a riconoscere alla vigilanza sul lavoro il ruolo che merita, come ricordato nelle scorse settimane dal Presidente della Repubblica.

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